Schiavi

a Genova e in Liguria
a cura di Giustina Olgiati e Andrea Zappia

Gli schiavi sono gli uomini e donne di condizione servile che svolgono i lavori più pesanti nell’agricoltura come nell’artigianato e, nelle dimore private, le mansioni di serve domestiche, balie, badanti, concubine del padrone e oggetto delle attenzioni degli altri uomini della casa. Vittime di guerre, razzie e povertà, provengono dalle coste saracene, dalla Sardegna, poi dal grande mercato del mar Nero: sono tartari, russi, abkhazi, circassi, zichi, magiari, ungari, bulgari, greci, mingreli, lazi, più tardi albanesi, bosniaci, valacchi, mori di Malaga e Granada, ebrei della diaspora sefardita, turchi. Sono la “merce umana”, voce primaria nell’economia della Genova medievale. Come schiavi non hanno diritti; se liberati, si integrano nella società, formano una famiglia, diventano a tutti gli effetti cittadini di Genova.

I cattivi sono gli uomini e donne liguri di nascita libera, che la cattura da parte delle navi barbaresche ha reso schiavi. Vengono dai borghi delle riviere, dalle piccole imbarcazioni dei pescatori e dai grandi vascelli sconfitti in battaglia; sono nati in famiglie povere e nel grande patriziato cittadino. Per la loro liberazione opera a Genova il Magistrato del riscatto degli schiavi. Molti di loro riescono a ritornare; molti non rivedono più le loro case.

Questa mostra racconta la storia di uomini e donne che da una sponda all’altra del Mediterraneo hanno vissuto vicende simili, condividendo la terribile esperienza della vita in catene; di chi è riuscito a ritornare in libertà; di chi ha trovato in terra straniera una nuova patria e un nuovo futuro.

Autori dei saggi, delle trascrizioni e delle schede di catalogo: Andrea Lercari, Giustina Olgiati, Valeria Polonio, Andrea Zappia

Anno: 2018 Lingua: IT
Formato: 17 x 24 Prezzo: € 30,00
Pagine: 208 riccamente illustrate Cod:
Collana: Cataloghi