Antoon Van Dyck
Daniele Sanguineti, con questo nuovo ‘focus’ monografico, offre uno sguardo inedito e approfondito su uno dei capolavori che Antoon van Dyck lasciò in Liguria, nell’ambito degli anni trascorsi in Italia (1621-1627).
Pubblicato nella collana “Materiali d’arte genovese”, il volume ricostruisce le vicende storiche, critiche e conservative della pala raffigurante il Cristo spirante per l’altare dello speziario Francesco Orero nella chiesa di San Michele di Pagana (frazione di Rapallo).
L’autore, grazie a un’attenta analisi di nuove evidenze documentarie, delinea un’inedita cronologia del soggiorno genovese di Van Dyck, ridimensionando i tempi finora accettati e proponendo un’interpretazione più dinamica dei suoi spostamenti in Italia. Il libro indaga le complesse relazioni del giovane fiammingo con l’ambiente artistico genovese del XVII secolo, caratterizzato da una presunta mancanza di grandi commissioni pubbliche, che lo spinsero a cercare fortuna altrove.
In un’epoca in cui i pittori stranieri dominavano la scena genovese, Van Dyck riuscì a distinguersi come ritrattista, ma la sua abilità non si limitò a questo.
L’analisi della pala Orero rivela la sua profonda conoscenza della pittura veneziana, in particolare di Tiziano, e la sua capacità di trasformare un’iconografia devozionale (e dunque tradizionale) in un’opera di
toccante intensità spirituale.
Questo studio porta all’approfondimento di un’opera d’arte straordinaria e un contributo essenziale per comprendere il percorso artistico di Van Dyck in rapporto al vivace, e a volte ostile, contesto culturale della Genova seicentesca.

