Dante e la Liguria
La mostra espone per la prima volta tutti i manoscritti e i frammenti di codici danteschi conservati in Liguria, o realizzati per committenti liguri, o giunti in seguito, per le mille vie del collezionismo e del mercato librario. Essi testimoniano che nel Trecento e nel Quattrocento l’opera dell’Alighieri ebbe, in Liguria, una fortuna notevole: a Genova fu infatti realizzato, nel 1336, il codice ritenuto il più antico tra quelli datati del Poema (il ms. 190 della Biblioteca Comunale Passerini-Landi di Piacenza); mentre intorno al 1340 fu miniato da Francesco Traini lo splendido manoscritto con le Expositiones all’Inferno di Guido da Pisa, oggi al Musée Condé di Chantilly.
Opere così precoci, e di qualità così alta, da essere giustamente considerate fondamentali per la tradizione testuale e illustrativa della Commedia. Insieme a queste, manoscritti adorni di miniature o di eleganti iniziali “filigranate”, mai esposti prima, fanno scoprire la storia della diffusione delle opere di Dante in Liguria, dagli anni seguenti la sua morte – di cui ricorre il settimo centenario – fino al Quattrocento, grazie al collezionismo di dogi, colti umanisti e splendidi mecenati. Accanto ai codici, una scelta di documenti del XIII e XIV secolo illustra le vicende dei personaggi liguri citati nella Commedia, da Branca Doria ai fratelli Vivaldi, da Corrado Malaspina a Ottobono e Alagia Fieschi.
La mostra ha ricevuto il patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Anno: 2021 | Lingua: IT |
Formato: 17x24 cm | Prezzo: € 30,00 |
Pagine: 192 riccamente illustrate | Cod: 978-88-6373-804-9 |
Collana: Cataloghi |